Pubblicato il 2023-06-28
SOSTENIBILI SI DIVENTA
Alla luce dei fenomeni come il degrado ambientale, il cambiamento climatico, il sovraconsumo, l'aumento demografico e la crescita economica illimitata in un sistema chiuso, la concreta possibilità che le società umane possano in futuro raggiungere gli obiettivi della sostenibilità ambientale continua a rimanere incerta nonostante il termine sostenibilità goda di una popolarità sempre maggiore.La sostenibilità consiste, nella più accreditata definizione attuale, nell’attuare gli obbiettivi delle generazioni attuali, senza compromettere quelli delle generazioni future.
Più in generale possiamo definire sostenibile un processo che, considerato il suo ciclo complessivo, rende la stessa quantità di risorse che sottrae.
La definizione, quanto mai semplice, rivela immediatamente la propria complessità nel momento in cui si decide di raffrontare nel concreto, ovvero in senso quantitativo, il livello di risorse impiegato o reso.
Alla luce di fenomeni come il degrado ambientale, il cambiamento climatico, il sovraconsumo, l'aumento demografico e la crescita economica illimitata in un sistema chiuso, la concreta possibilità che le società umane possano, in futuro, raggiungere gli obiettivi della sostenibilità ambientale è stata, e continua a rimanere, incerta, nonostante il termine “sostenibilità” goda di una popolarità sempre maggiore.
Non possiamo tuttavia accontentarci di definire il concetto di sostenibilità, senza effettuare un tentativo di delineare alcuni orientamenti utili a guidare le scelte dei singoli e delle organizzazioni, in modo che possano definirsi essi stessi “sostenibili”.
Come per le persone fisiche, anche per le organizzazioni è indispensabile individuare alcuni comportamenti di riferimento, che possano ritenersi compatibili con l’obbiettivo della sostenibilità. La complessità entra in gioco nel momento in cui si debba stabilire come indirizzare un’organizzazione verso un comportamento piuttosto che verso un altro.
 | Inserito da: Avv. Pietro Domenichini |
Pubblicato il 2023-04-18
LA FINE DELL’INNOCENZA
Salvo specifiche esigenze di taluni settori, in primis quello assicurativo, le multinazionali hanno sempre “navigato a vista” fra le temperie della vita politica delle Nazioni in cui si trovavano ad operare, affrontando rischi ed opportunità con la caratteristica, disillusa esperienza del timoniere che “annusa la tempesta” e dirige la nave alla larga dai flutti tempestosi.L’analisi geopolitica non è mai entrata nelle discipline della gestione d’impresa,
nemmeno in quella multinazionale.
Salvo specifiche esigenze di taluni settori, in primis quello assicurativo, le multinazionali
hanno sempre “navigato a vista” fra le temperie della vita politica delle Nazioni in cui si
trovavano ad operare, affrontando rischi ed opportunità con la caratteristica, disillusa
esperienza del timoniere che “annusa la tempesta” e dirige la nave alla larga dai flutti
tempestosi.
Il bilanciamento di rischi ed opportunità, in questa fase della vita d’impresa nel mondo
globalizzato, era il frutto di un calcolo non aleatorio, ma di certo approssimativo.
I risultati da cogliere o da subire erano tutti in capo all’azienda, ed unicamente per quanto
riguarda il profilo economico. 11
In Turchia ho guadagnato, in Brasile ho perso, non ci possiamo lamentare.
Il mondo però, si sa, cambia velocemente. 12
Il profilo di rischio derivante dall’apertura alle relazioni internazionali non è più affare
interno d’azienda, non può più essere liquidato con il bilancio. Questo per una serie di
importanti motivi.
1. La responsabilità penale d’impresa:
2. Il trasferimento del rischio:
3. L’impegno per la sostenibilità:
4. Le sanzioni internazionali.
Per questi motivi è indispensabile condurre una seria analisi strutturale del proprio
business internazionale, al fine di migliorare la consapevolezza e la gestione di rischi ed
opportunità.
| | Inserito da: Avv. Pietro Domenichini |
Pubblicato il 2023-03-16
GLI OBIETTIVI ONU 2030: LA PARITA’ DI GENERE
L'ONU afferma che "la parità di genere non è solamente un diritto umano fondamentale, ma una condizione necessaria per un mondo prospero, so-stenibile e in pace". Garantire a donne e ragazze un accesso paritario all'edu-cazione, alla sanità, a un lavoro dignitoso, così come ad una rappresentanza nei processi decisionali politici ed economici.Raggiungere la parità di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze.
L'ONU afferma che "la parità di genere non è solamente un diritto umano fondamentale, ma una condizione necessaria per un mondo prospero, so-stenibile e in pace". Garantire a donne e ragazze un accesso paritario all'educazione, alla sanità, a un lavoro dignitoso, così come ad una rappresentanza nei processi decisionali politici ed economici, darà nuova linfa vitale all'economia sostenibile, apportando benefici su larga scala alla società e all'umanità. Ben 143 nazioni hanno inserito il diritto di uguaglianza tra uomo e donna nelle loro Costituzioni già a partire dal 2014. Tuttavia, altre 52 sono rimaste silenti, a dimostrazione che ancora in troppe nazioni vige la disuguaglianza a livello sociale e normativo. Nonostante quello della parità di genere sia un obiettivo a sé stante, molti altri obiettivi dell'Agenda 2030 potranno essere realizzati solo quando le necessità della donna saranno considerate alla pari di quelle dell'uomo. Tra le questioni urgenti da affrontare riguardanti unicamente la sfera femminile ci sono le pratiche tradizionali che ne ledono la sfe-ra privata, quali le mutilazioni genitali femminili.
La percentuale di matrimoni precoci ha registrato un calo negli ultimi decenni. Nonostante ciò, non c'è ancora un solo Paese che sia sul punto di eliminare completamente questa pratica e raggiungere i target prefissati dall'obiettivo n.5 entro il 2030. Se le tendenze attuali rimarranno immutate, tra il 2017 e il 2030 150 milioni di ragazze si sposeranno prima di compiere i 18 anni di età. Nonostante la pratica delle spose bambine sia 4 volte più diffusa tra le classi sociali meno abbienti rispetto a quelle benestanti, è necessario che le nazioni accelerino i progressi in tutti i gruppi sociali, in modo tale da eliminare il fenomeno delle spose bambine entro il 2030.
Il raggiungimento della parità di genere richiederà delle normative vincolanti che promuovano l'emancipazione femminile e l'inoppugnabile necessità di un'educazione secondaria per tutte le ragazze. I traguardi di questo obiettivo mirano alla scomparsa della discriminazione di genere e all'emancipazione delle donne anche attraverso la tecnologia. Molti sostengono anche l'impor-tanza dell' "ascoltare le donne", in quanto un cambiamento radicale può es-sere ottenuto solo con la loro partecipazione attiva. Sono le loro priorità a dover determinare le priorità di questo obiettivo. Le donne dovrebbero es-sere viste non come beneficiarie del cambiamento, bensì come agenti attivi dello stesso. Coinvolgerle nella costruzione di un mondo sostenibile e parita-rio è cruciale.
Il World Pensions Council (WPC) ha sottolineato il ruolo trasformazionale che le quote rosa all'interno dei consigli di amministrazione possono ricoprire in questo campo, designando il 2018 come un anno cruciale, in quanto "Mai prima d'ora le società fiduciarie dei fondi pensionistici si erano mostrate tanto disponibili a contribuire economicamente agli obiettivi per lo sviluppo soste-nibile dell'ONU, in particolar modo per raggiungere parità di genere e rende-re possibile l'emancipazione di tutte le donne e le ragazze"
 | Inserito da: Dott. Francesco Domenichini |
Pubblicato il 2023-02-15
LA RIVOLUZIONE GEOPOLITICA DEL 2022: ANALISI E CONSEGUENZE
Non solo guerra: il GRPS Survey 2023 del World Economic ForumL'anno 2022 è stato uno degli anni più turbolenti dopo il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991. Le forze militari russe hanno lanciato un'offensiva contro l'Ucraina il 24 febbraio 2022. Dopo la Seconda guerra mondiale, questa è stata la prima volta che abbiamo assistito a una guerra tra due Stati sovrani in Europa. Secondo il diritto internazionale, la "guerra" non è uno dei mezzi consentiti che i paesi possono utilizzare nei loro conflitti. Può sembrare banale, ma prima del 1945 la guerra era considerata un mezzo legale per risolvere i conflitti internazionali tra Stati. In altre parole, l'invasione militare della Russia può essere spiegabile, ma non è accettabile legalmente e moralmente.
I primi anni di questo decennio hanno preannunciato un periodo particolarmente dirompente nella storia umana. Il ritorno a una "nuova normalità" in seguito alla pandemia di COVID-19 è stato rapidamente interrotto dallo scoppio della guerra in Ucraina, inaugurando una nuova serie di crisi nel settore alimentare ed energetico, innescando problemi che decenni di progressi avevano cercato di risolvere.
All'inizio del 2023, il mondo sta affrontando una serie di rischi che sembrano completamente nuovi e stranamente familiari. Abbiamo assistito al ritorno di rischi “vecchi” – inflazione, crisi del costo della vita, guerre commerciali, deflussi di capitali dai mercati emergenti, diffusi disordini sociali, confronti geopolitici e lo spettro della guerra nucleare – che pochi dei leader aziendali di questa generazione e hanno sperimentato i responsabili delle politiche pubbliche. Questi vengono amplificati da sviluppi relativamente nuovi nel panorama globale dei rischi, tra cui livelli insostenibili di debito, una nuova era di bassa crescita, bassi investimenti globali e deglobalizzazione, un declino delle risorse umane
sviluppo dopo decenni di progressi, sviluppo rapido e senza vincoli di tecnologie a duplice uso (civili e militari) e la crescente pressione degli impatti e delle ambizioni del cambiamento climatico in una finestra sempre più ridotta per la transizione verso un mondo a 1,5°C. Insieme, questi stanno convergendo per dare forma a un decennio unico, incerto e turbolento a venire.
Il Global Risks Report 2023 presenta i risultati dell'ultima Global Risks Perception Survey (GRPS).
| | Inserito da: Avv. Pietro Domenichini |